Aristide Torrelli, fotografo fine art
Il mondo attraverso i miei obiettivi: luce, tecnica e visione

Lo sfondo nei paesaggi



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Indipendentemente dall'impatto di un soggetto, se lo sfondo è incasinato, distrae, è troppo luminoso e così via, la foto non è mai buona. Lo sfondo ha la stessa importanza del soggetto. È una formula vincente. Ripensate ai primi giorni da fotografo in cui vi veniva mostrata l'immagine di una persona con un palo del telefono o un albero che gli spuntava dalla testa. A volte le giustapposizioni funzionano bene e fanno sorridere ma, a meno che il risultato finale non sia intenzionale e creato per suscitare una risata, è un evidente errore.
Pertanto, prima di premere il pulsante di scatto, è importante assicurarsi che tutto sia in ordine eseguendo un controllo dello sfondo. Quando si scatta, spesso si è tentati di mettere a fuoco il soggetto e basta. D'altronde è naturale preoccuparsi di più del motivo per cui si scatta una foto, il soggetto, e così consentire a qualsiasi altra cosa venga catturata nel mirino di finire dove capita nell'inquadratura.

Roma, lo sfondo uniforme aiuta a "staccare" il soggetto.

La visione a tunnel nella fotografia è molto comune, ne cadono vittime anche quelli bravi. Quando un grande soggetto appare in un mirino, l'occhio lo fissa e non nota nient'altro, almeno non fino a quando l'immagine non viene rivista sullo schermo della fotocamera o, meglio, su un computer. Allora ecco frasi come: "non ho notato quel tronco morto dietro il leone", "non ho visto tutti quei punti luminosi dietro il gufo sull'albero", "non ho visto l'orizzonte dividere in due il collo della giraffa", "non mi sono accorto che lo sfondo era a fuoco e non separava (sfocato selettivo, nota mia personale)) il soggetto".
State sorridendo? Allora vi è capitato, come è capitato a me, e certo non aiuta scattare cento volte sperando che una vada bene. Se lo sfondo è brutto, il risultato finale è una foto con uno sfondo brutto. Uno sfondo brutto è e rimane brutto e nessun numero di scatti può cambiarlo in uno bello.
Ora, noi sappiamo che le cose importanti (soggetto) sono più importanti di quelle non importanti (ma va?). Ma c'è un difetto in questa linea di ragionamento. Voi sapete cosa considerate importante in un'immagine, ma come farà l'osservatore a capirlo?
Dovrà fare affidamento sui segnali che fornite, nel modo in cui l'immagine viene ripresa, per poter esprimere il suo giudizio. Per esempio:

- L'occhio è naturalmente attratto dalla parte più luminosa del fotogramma;
- Se non ci sono parti molto più luminose delle altre, i colori saturi possono essere ciò che serve per catturare l'attenzione dello spettatore;
- I colori più caldi tendono a conquistare di più rispetto a quelli più freddi;
- Posizionando gli oggetti troppo vicino al bordo della cornice, possono facilmente attirare l'attenzione dell'osservatore mentre esamina l'immagine risultante.

In effetti ci sono innumerevoli modi per comporre immagini che catturano l'occhio dell'osservatore, ma ognuno di questi può funzionare sia a vostro favore che contro. Possono essere strumenti per aiutarvi a enfatizzare ciò che vi interessa in un'immagine e come e perchè vi emoziona, però possono anche fornire modi per attirare l'attenzione dello spettatore, dirottandola verso elementi a cui preferireste non prestare attenzione.
Se avete qualche elemento nello sfondo che preferireste non avere, cosa succede?
Se scattate, quel tronco d'albero luminoso e riflettente sarà lì da qualche parte. Cosa fate al riguardo?
In alcuni casi, un leggero spostamento nella posizione della fotocamera può fornire la libertà necessaria per decidere dove posizionare quell'albero. Magari è chiaro che non si desidera posizionarlo al centro o in uno dei "punti di forza" della "regola dei terzi". Ma evitate di posizionarlo troppo vicino al bordo del fotogramma, poiché questo posizionamento può facilmente attirare l'occhio dello spettatore mentre guarda la fotografia.

Sfondo uniforme e prospettiva dal basso fanno risaltare il soggetto.

Non dimenticate di controllare la profondità di campo. Non tutti gli scatti devono essere eseguiti con l'obiettivo diaframmato fino in fondo. Più sarete in grado di aprire il diaframma, più sarete in grado di sfocare elementi di sfondo che distraggono. Quelli bravi la chiamano sfocatura selettiva.
Di tanto in tanto ci si trova di fronte a una "terra di nessuno" poco interessante che occupa una percentuale scomoda nel mezzo del fotogramma. Potreste aver trovato una degna parte superiore e inferiore dell'inquadratura, ma non c'è continuità tra le due. È facile capire come questo possa accadere. Dopo aver esaminato la scena per trovare elementi interessanti, i pensieri si rivolgono a come costruire composizioni che combinano più di uno di quegli elementi nella stessa immagine. Alcune combinazioni funzioneranno ovviamente meglio di altre. Ma certe sono, francamente, un po’ stiracchiate. Ingrandite per posizionare qualcosa di interessante in alto a destra e un altro oggetto di interesse in basso a sinistra, e potreste benissimo rimanere con una vasta area di spazio sprecato nel mezzo. Rimpicciolite per inquadrare la scena più liberamente e posizionerete quegli oggetti più comodamente nell'inquadratura, ma in questo modo renderete tutto più piccolo.

Un esempio di sfocatura selettiva.

A volte, l'unica soluzione ragionevole è quella di non fotografare entrambi gli oggetti nello stesso scatto. Alcuni scatti potenziali sembrano buone idee, ma non funzionano quando li trasformate in realtà. Ma non tutto è necessariamente perso. Provate a migliorare le cose con un cambio della posizione di scatto. Scattando da una posizione più bassa, è possibile scattare con un angolo più obliquo e comprimere visivamente la separazione. Scendete abbastanza in basso e vi ritroverete in linea con gli oggetti che guardavate dall'alto in basso. Da qualche parte tra questi estremi, potreste trovare una piacevole disposizione dei soggetti che minimizza il divario tra loro ed elimina questa noiosa "terra di nessuno".
Provateci. Prendete la macchina fotografica e osservate come si muovono le cose in relazione a come vi muovete voi modificando la posizione di scatto.
Ci sono poi alcuni modi per aiutarci con lo sfondo. Imparate a previsualizzare come apparirà l'immagine quando si preme l'otturatore. Se lo sfondo è incasinato, il casino non verrà automaticamente rimosso quando create la foto. Se pensate che Photoshop vi aiuterà a ridurre le distrazioni, cambiate idea. Nessun programma tipo Photoshop trasformerà mai una foto brutta in una bella.
È possibile però utilizzare altre tecniche e strategie in modo che il risultato finale sia una foto con uno sfondo pulito:

- riempite il fotogramma il più possibile per eliminare la confusione dello sfondo;
- per la macro, create lo sfondo con un cartoncino e posizionatelo dietro il soggetto;
- create immagini con la nebbia che oscura lo sfondo.
- usate un cielo blu chiaro per inquadrare il soggetto, dandogli così uno sfondo uniforme;
- un uso strategico della retroilluminazione crea un alone di luce attorno al soggetto;
- esponete per le alte luci per creare uno sfondo nero;
- create una storia con lo sfondo: create ritratti ambientati per mostrare, ad esempio, l'animale nel suo habitat naturale;
- diaframmate l'obiettivo per massimizzare la profondità di campo.
- usate il flash su soggetti piccoli per creare sfondi neri. La luce cala rapidamente, con il quadrato della distanza. Se chiudete l'obiettivo fino a ƒ/16 o ƒ/22, data la vicinanza del soggetto al flash, l'area dietro al soggetto diventa scura.

Un ultimo punto. Talvolta mi viene chiesto fino a che punto sono disposto ad andare per rimuovere fisicamente gli elementi di distrazione prima di scattare. Io tendo ad essere piuttosto conservativo in questo senso. Non ho problemi a raccogliere e spostare spazzatura che non avrebbe mai dovuto essere lì, ovviamente, ma gli oggetti naturali richiedono ulteriori considerazioni. Se una foglia autunnale di colore giallo dorato è destinata a cadere presto dal ramo, solo occasionalmente potrei concedermi la libertà di affrettarne la morte. perché nutro profondo rispetto per la vita e la natura E se dovessi considerare di eliminare un ramo coperto da tali foglie, cosa pensate farei visto che non tocco nemmeno una foglia? Ovvio, lo lascerei lì e cambierei punto di ripresa. Tenere temporaneamente una foglia fuori dall’inquadratura è chiaramente meglio che romperla in ogni caso. Considerate anche che altri fotografi dovranno sicuramente affrontare la vostra stessa scelta più in là nel tempo, nel pomeriggio o nei giorni successivi. L'impatto di ognuno di noi può essere minimo, ma il risultato combinato in un'area fortemente frequentata può essere significativo.
Tenete presente che dovrete affrontare anche un’altro dilemma etico una volta importate le immagini nel computer. Potete sempre clonare le distrazioni, togliendole dalla foto e non rischiare un disastro ecologico. Anche qui, fino a che punto vi spingete?
Gli sfondi possono sembrare di minimo interesse durante le riprese. È solo dopo lo scatto che si nota per la prima volta una qualche forma di distrazione che poteva essere evitata. Ma una volta scattato, può essere difficile non notarlo. Prima di scattare, prendetevi un momento per condurre un controllo dello sfondo. L'immagine che scattate potrebbe essere il vostro capolavoro!

Un esempio di ritratto ambientato.



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