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Il sensore rovesciato



Qualche giorno fa stavo sfogliando un vecchio numero di una rivista di fotografia e ho visto la pubblicità Sony relativa al fotoconcorso di foto sportiva al crepuscolo, tutto per dare risalto alle prestazioni dei nuovi sensori Exmor R. L’Exmor R, è il sensore CMOS “rovesciato” o retroilluminato di Sony (da cui la R) che promette il doppio della sensibilità alla luce rispetto ai sensori CMOS tradizionali. Badate, non sono una peculiarità della sola Sony, mi risulta siano prodotti anche da Toshiba, ad esempio.
Poco prima ho scritto “il doppio della sensibilità”. Non me lo sono inventato, è scritto in questo piccolo estratto in lingua inglese di un comunicato Sony.

The new “Exmor R” CMOS Sensor is twice as sensitive as conventional CMOS sensors thanks to back-illuminated technology that places metal wiring beneath the photo diode instead of above it. Since light is used more efficiently, you can enjoy smoother movement in action sequences and higher image quality in dark conditions such as night scenes.

Comunque, nonostante il grande battage pubblicitario e l’organizzazione di un concorso di foto sportiva al crepuscolo, alla fine, io personalmente, non ho visto tutta questa rivoluzione nelle immagini. Certo, l’idea è buona e certamente offre dei vantaggi ma cerchiamo di capirne di più.
In figura vediamo la differenza costruttiva tra un sensore “classico” e l’Exmor R. La cosa più evidente è lo spostamento della circuiteria sotto gli elementi fotosensibili, liberando così spazio utile per ampliare i ricettori e migliorare le prestazioni.


Nella figura seguente c’è un ulteriore dettaglio, una vista laterale.

Sony dichiara un miglioramento del rapporto segnale/rumore (SNR, signal noise ratio) di +8 dB, dovuti all’incremento del segnale (+6 dB) per l’aumento di luce trasmessa e alla diminuzione del rumore gaussiano (-2 dB) dovuta sempre all’incremento di luce catturata che, in condizioni di scarsa luce, permette di non amplificare il segnale e, quindi, di non generare rumore dovuto ad amplificazione elettronica. Poi, andando a leggere tra tutte le note, notiamo che i +8 dB sono misurati in un confronto con un sensore CMOS Sony esistente, con la stessa dimensione dei pixel.
Perché mi sentite un po’ scettico? Perché +8 dB di SNR significa una sensibilità praticamente quadrupla, che sarebbe subito integrata in una ammiraglia. Però non siamo in grado di capire se questa sensibilità raggiunta supera e di quanto i sensori Canon (quelli Nikon sembra arrivino da Sony stessa). Ed io vedo solo Canon e Nikon a 204.800 ISO. Certo, la nuova D4s con i suoi 409.600 ISO potrebbe essere un esempio in questa direzione. Ma poi leggo della videocamera Canon con sensore 24x36 mm e sensibilità di … quattro milioni di ISO e mi rendo conto che “rovesciare” il sensore è solo un primo passo e che anche gli altri lo hanno fatto, senza troppo clamore.
Oltretutto questa tecnologia di “rovesciamento” del sensore era ben conosciuta fin dagli anni ’80 ma non era ancora praticabile. Oggi si può fare. Ma se può farlo Sony, può farlo anche Canon e pure Kodak, se fosse ancora viva!
Insomma, il sensore retroilluminato va sommato a tanti altri miglioramenti (microlenti semplici, doppie, materiali migliori per i sensori e così via). E’ in questo modo che stiamo assistendo a cose incredibili.


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©2015 Aristide Torrelli