L'impostazione
dell'esposizione
Gli ISO nell'era
digitale
L'evoluzione
dell'iconica immagine di Ansel Adams
Una delle prime fotografie del mondo richiese una esposizione di otto ore.
Fu ripresa a Parigi da Joseph Nicéphore Niépce negli anni ’20 del 1800.
Vista dalla finestra,
Joseph_Nicéphore_Niépce, 1826 circa
L’immagine fu catturata su una lastra di peltro spalmata di bitume di
Giudea, un tipo di asfalto. Il materiale non era molto sensibile, anche in
presenza di una forte luce del giorno. Tuttavia, una volta che questa
tecnica fu provata, iniziarono gli esperimenti con altri materiali ed i
tempi di esposizione calarono velocemente da ore a minuti. Nei primi anni
del 1840, William Henry Fox Talbot sensibilizzò la carta alla luce
bagnandola in una soluzione di ioduro d’argento. Questo condusse all’uso di
altri sali d’argento (alogenuri d’argento) che sono ancora la base delle
moderne emulsioni. Oggi è possibile raggiungere tempi di esposizione di
1/500 di secondo o perfino 1/8000 di secondo.
La sensibilità delle emulsioni della pellicola si chiama “velocità” o
“sensibilità” e viene data mediante un numero di ISO.
Numeri bassi, come ISO 50 o ISO 100, indicano una bassa sensibilità alla
luce. Numeri alti come ISO 800 o ISO 1600 indicano un’alta sensibilità alla
luce.
Con l’introduzione della fotografia digitale, ha senso continuare ad
utilizzare le stesse velocità ISO in modo da poter confrontare le
sensibilità di pellicola e sensore digitale.
La pellicola contiene argento sotto forma di alogenuri. Per questo la
fotografia con la pellicola è anche detta fotografia argentica.
Se volete fotografare in un’ampia gamma di condizioni luminose, da luce
ambiente bassa alla luce del sole di mezzodì, dovete conoscere le nozioni
relative alla velocità o sensibilità della pellicola o del sensore. Tanto
per dire, ISO 1600 va bene per scattare in interni, ISO 400 va bene per foto
sportiva alla luce del giorno.
ISO e altre cose
All’inizio della fotografia, i produttori di pellicole usavano i loro
personalissimi metodi per misurare ed indicare la sensibilità. Non era molto
conveniente ed era difficile confrontare pellicole di produttori diversi.
Ben presto furono introdotti una serie di sistemi di misura delle
sensibilità ma dopo un certo tempo ci si stabilizzò su due di essi. Ricordo
ancora gli anni ’80 con le indicazioni sulle scatole delle pellicole della
loro sensibilità in ASA (America Standards Association) e DIN (Deutsche
Industrie Norm – l’organismo di standardizzazione tedesco).
Il sistema DIN si basava su una scala logaritmica, dove un incremento di tre
punti sulla scala della sensibilità indicava un suo raddoppio. Perciò una
pellicola da 24° DIN, corrispondenti a 200 ASA, era due volte più sensibile
di una pellicola da 21° DIN (100 ASA) e la metà di una da 27° DIN (400 ASA).
Il sistema ASA era basato su una scala aritmetica in cui ad un raddoppio del
numero corrispondeva un raddoppio della sensibilità. Una pellicola da 200
ASA era il doppio più sensibile di una da 100 ASA. Una pellicola da 400 ASA
era quattro volte più sensibile di una da 100 ASA.
La semplicità ebbe la meglio e il sistema ASA divenne il più popolare.
Poi, nel 1987, l’International Organization for Standardization sviluppò uno
standard per definire la sensibilità delle pellicole. Questo sistema seguiva
lo standard ASA, perciò ASA fu cambiato in ISO sera alcun cambiamento nei
numeri. ISO 200 è esattamente lo stesso di 200 ASA. Per noi fotografi, il
non dover cambiare scala fu un grande vantaggio.
Spesso sento dire che ISO è l’abbreviazione di'International Standards
Organization’. Non è così. L’International Organization for Standardization
(IOS) è conosciuta come Organisation internationale de normalisation (OIN)
in Francia. Per evitare confusione, i fondatori dell’organizzazione
guardarono al greco. ISO deriva dalla parola ‘isos', che significa ‘uguale’.
Infatti, ISO uguale ASA!
Gli standard fotografici
Il gruppo ISO è molto impegnato. Se visitate il loro sito web (www.iso.org)
e cercate la parola ‘photography', troverete più di 100 risultati.
Si va da misure della densità a tecnologie grafiche e connettori per
treppiedi!
ISO è una parola che può riferirsi a tante norme internazionali ma nei
circoli fotografici ha un solo significato: la sensibilità della pellicola o
del sensore!
La norma di riferimento è la ISO 12232:2006 – Photography: Digital Still
Cameras: Determination of exposure index, ISO speed ratings, standard output
sensitivity and recommended exposure index
Come si impostano gli ISO in digitale
Guardate il libretto di istruzioni per questo. Sulle Canon professionali
(Serie 1), si devono premere insieme un paio di bottoni, sulle altre c’è un
pulsante marcato ISO da premere. La sensibilità ISO impostata verrà mostrata
nel pannello LCD sopra la fotocamera e nel mirino. Per modificarla, ruotate la rotella in
una direzione o nell’altra.
Il vantaggio di una fotocamera digitale su una a pellicola è che la
sensibilità ISO si può modificare tra una foto e l’altra. Puoi scattare
un’immagine a ISO 100 e la successiva a ISO 800, poi magari una a ISO 400.
Questa facilità di cambiamento diventa la terza variabile nel triangolo
dell’esposizione. Ovvero, non si parla solo di tempo e diaframma ma di
tempo, diaframma e ISO.
Immaginate che per un’immagine occorrano 1/60 di secondo a f/8 e voi,
invece, volete scattare a 1/250 di secondo per scelta creativa (tipo fermare
il movimento). Normalmente sareste dovuti passare da f/8 a f/4 per mantenere
la stessa esposizione. Tuttavia con una fotocamera digitale potete mantenere
la stessa apertura di diaframma (f/8) e quindi non modificare la profondità
di campo (altra scelta creativa). Otterreste tutto questo aumentando di due
scatti la sensibilità ISO, ovvero passando da 100 ISO a ISO 400. Insomma,
1/60 f/8 ISO 100 è una terna equivalente a 1/250 f/8 ISO 400.
Alcuni esempi di sensibilità possibili
Vedremo come alcune fotocamere Canon presentino un range di valori ISO che,
nel tempo, è andato aumentando di pari passo con l’evoluzione dei sensori.
Ovviamente, visto che le case produttrici son pesci che navigano nello
stesso mare, questo discorso vale anche per gli altri, specialmente Nikon e
Sony (produttore di molti dei sensori usati dagli altri esclusa Canon).
Con tutte le reflex Canon (ma anche per gli altri) esiste anche la possibilità di avere un aumento
artificiale della sensibilità, impostando una funzione personalizzata
(custom, C.Fn.) descritta nel manuale. In questo modo si può andare oltre la
sensibilità massima (H) o sotto la sensibilità minima (L).
Questo aumento artificiale è una amplificazione software della sensibilità,
un po’ come si potrebbe fare in PS (vedi il mio articolo
http://www.aristidetorrelli.it/Articoli/TirareIlSensore/TirareIlSensore.html).
Nelle varie reflex questo aumento si indica con H1 o H2, nel caso ce ne sia
più di uno. Impostare la
sensibilità ISO su H1, H2 o H3 significa moltiplicare la sensibilità massima
per 2, 4 o 8. Facciamo un esempio:
La 7D ha solo H. Poiché la sua sensibilità massima è 6400, una 7D impostata
con ISO su H avrà una sensibilità di 12800 ISO
La 1D X ha la massima sensibilità di 51200 ISO. Si può impostare sia H1 che
H2. Su H1 la sensibilità sarà di ISO 102400, su H2 sarà di ISO 204800.
La 1D X (e non solo lei) si può anche impostare su L, low. Significa
dimezzare la sensibilità minima. Poiché la 1D X parte da ISO 100,
impostandola su L la metteremo a ISO 50.
Vediamo ora le sensibilità di alcune fotocamere del catalogo Canon:
EOS 1Ds Mark III
La sensibilità ISO standard va da 100 a 1600.
(H = 3200, L = 50).
EOS 5D
La sensibilità ISO standard va da 100 a 1600.
(H = 3200, L = 50).
EOS 5D Mark II
La sensibilità ISO standard va da 100 a 6400.
(H1 = 12800, H2 = 25600, L = 50).
EOS 5D Mark III
La sensibilità ISO standard va da 100 a 25600.
(H1 = 51200, H2 = 102400, L = 50).
EOS 40D
La sensibilità ISO standard va da 100 a 1600.
(H = 3200).
EOS 50D
La sensibilità ISO standard va da 100 a 3200.
(H1 = 6400, H2 = 12800).
EOS 60D
La sensibilità ISO standard va da 100 a 6400.
(H = 12800).
EOS 7D
La sensibilità ISO standard va da 100 a 6400.
(H = 12800).
EOS 1D X
La sensibilità ISO standard va da 100 a 51200.
(H1 = 102400, H2 = 204800, L = 50).
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©2016 Aristide Torrelli