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Export ovvero il processo di creazione dei file in Lightroom


Creare un file

In questi giorni i fotografi hanno raramente la necessità di fornire stampe ai clienti. Molto spesso viene richiesto di fornire il file via web. La funzione di esportazione di Lightroom vi permette di ridimensionare, rinominare e salvare un file in un unico passaggio. Ricordate che le modifiche che applicate all'immagine, non sono distruttive. I cambiamenti sono memorizzati nel database di Lightroom ed applicati al file originale ogni volta che c'è necessità di mostrarlo a video, stamparlo o esportarlo. Questo vuol dire che non avete la necessità di eseguire un passaggio di ridimensionamento prima del salvataggio, come si fa di solito in Photoshop, oppure quella di avere diverse versioni del file in differenti dimensioni a seconda dell'uso che intendete farne. Il ridimensionamento, infatti, ha luogo durante la fase di Export. La versione originale e le modifiche da applicargli sono nella libreria di Lightroom, pronte per essere esportate a nostro piacimento. 

Per esportare le immagini da Lightroom, per prima cosa selezionate le immagini desiderate. A questo punto scegliete File -> Export oppure premete Control - Shift - E. Apparirà la finestra di Export:

 


 

Questa finestra è estremamente semplice e lineare. Nel campo Export Location, si sceglie la destinazione del file da esportare. L'opzione Put in Subfolder vi permette di far creare automaticamente a Lightroom una sottocartella per le vostre immagini esportate.

Nella sezione File Naming si specifica una regola per rinominare i file nella fase di esportazione. Se premete il bottone + alla destra del campo, appaiono ulteriori criteri:


 

Potete avere una qualsiasi combinazione di numeri, date, nome del file originale, nuovo nome del file, informazioni EXIF, nome della sessione e così via. E potete pure disporli nell'ordine che più vi piace.

In File Settings possiamo scegliere il formato (Format) del file (JPEG, PSD, TIFF o DNG), la qualità (Quality) e lo spazio colore (Color Space) tra sRGB, AdobeRGB e ProPhotoRGB.

Possiamo anche ridimensionare il file in esportazione. In Image Sizing c'è il checkbox Resize to Fit, selezionando il quale potete impostare la dimensione a cui volete portare l'immagine. In questo modo potrete ridimensionare un gruppo di immagini contemporaneamente, senza preoccuparvi del loro orientamento.

Output sharpening vi permette di scegliere lo sharpening da applicare ai file, scegliendo se per lo schermo (Screen) o per la stampa (Printer) e se per carta opaca (Matte) o lucida (Glossy).

Metadata permette di aggiungere dei metadati ai file.

Nella sezione Post-processing possiamo specificare un'azione da eseguire sui file dopo l'export. Potete far si che Lightroom apra la cartella  dove sono state esportate le immagini, masterizzarle su un disco o aprirle in Photoshop, ad esempio.

Nella cartella Export Actions potete mettere un file eseguibile, uno script, un plugin Photoshop o un collegamento (un link) ad un eseguibile. In questo modo potete utilizzare questo eseguibile per compiere delle azioni sui vostri file. La cartella Export Actions si può aprire in uno dei seguenti modi:

oppure

Se il sistema operativo è in italiano, troverete Dati Applicazioni invece di Application Data.

Una volta aperta, basta aggiungere l'eseguibile.

Dopo un export, potete farne altri, magari per esportare le immagini per il web o a dimensioni diverse per altri scopi.

Una vera comodità!

 

Perchè l'Export non è velocissimo?

Se volete esportare un gran numero di immagini, non fate un unico mucchio. Dividete in tre o quattro parti le immagini da esportare e poi lanciate l'export separatamente. In questo modo i tempi saranno la metà!

Ma come, sento dire, un processo che gira più lentamente di tre o quattro processi simultanei?

In effetti il problema è stato sollevato da varie parti. Più utenti hanno detto che, con le cpu multicore, il carico sul processore è piuttosto basso durante la fase di export. Insomma, la maggior parte della potenza disponibile non viene utilizzata. Tutti chiedono che Lightroom faccia automaticamente una divisione del carico elaborativo.

La cosa ha colpito anche me, visto che ho programmato computer per un ventennio. Le mie conoscenze mi permettono di dire che suddividere una funzione di export su più processori è un compito banale, visto che già di suo è diviso tra tutte le immagini da esportare. Basta caricare ogni processore con il codice software di esportazione e i dati dell'immagine da trattare. Quando un processore segnala che ha finito, gli si da in pasto l'immagine successiva. Ma allora qual è il problema, se è un problema, di Lightroom?

In realtà è frutto delle specifiche di programmazione di Lightroom, almeno fino alla versione 2. Lightroom riesce a rispondere agli input d'utente anche quando sta facendo altre cose tipo importare delle immagini o crearne l'anteprima 1:1. Tutti gli sforzi dei programmatori, fino ad oggi, sono stati rivolti alla user friendliness, e con buoni risultati.

Fino ad oggi non è stato però ottimizzato il codice per la gestione degli Export (almeno a detta degli sviluppatori di Lightroom), specie pensando ad un sistema multiprocessore. In effetti, non è semplice aumentare le prestazioni di una parte del sistema senza pesare su altre parti, specie la responsività del sistema agli input e la sua capacità di farci lavorare mentre compie altre operazioni in  sottofondo.

Tuttavia, poiché molti dei programmatori Adobe sono anche fotografi ed usano Lightroom, mi aspetto che anche loro abbiano incontrato certi inconvenienti e si mettano al lavoro per risolverli.

 


©2010 Aristide Torrelli