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Avventure nel lato oscuro (e rumoroso) della fotografia


 

Uno scatto nel buio

Molti fotografi ripongono la fotocamera al calar del sole. Può essere un errore perché, specie in ambienti urbani, si trovano tante occasioni per fotografare. Sagre, feste, balere all’aperto o esibizioni di tango, tante per citare qualche esempio, o anche solo delle scene di vita. Non serve mica andare a Barcellona per vedere la movida, Trastevere o l’Isola Tiberina a Roma sono degli ottimi esempi.

 

 

 

 

Chi non si fa tanti scrupoli è il turista che, con la sua compattina, tenta di riprendere delle foto passabili.  Non si vedono, però, tante persone con la reflex e qualche lungo tele, un po’ perché sono ingombranti, un po’ perché richiamano l’attenzione e potrebbero mettere il fotografo a rischio aggressione da parte di qualcuno che non vuole farsi fotografare. Insomma, la discrezione è d’obbligo.

 

Cosa utilizzare?

 

Il problema è semplice: sensore piccolo uguale bassa sensibilità e rumore grande. Perciò ci vorrebbe una Canon 5D, 1Ds mk III, Nikon D3, tutte macchine full frame che a 1600 ISO sono pulitissime. Ma se ci montate sopra un 70-200 f/2.8 o un 100-400 f/4-5.6 avete in mano due kilogrammi di materiale che si nota ad un kilometro di distanza.

Quindi? Quindi G1. La Panasonic Lumix G1 (vedi la mia prova) è la fotocamera perfetta per questo genere di fotografia. E’ piccola, ha la possibilità di montare un 45-200mm f/4-5.6 che è veramente piccolo e di ottima qualità ed equivale ad un 90-400 sul pieno formato!

 

 

La Lumix G1 con il 45-200

 

Con ottiche come il Panasonic 20 mm f/1,7 (40 mm equivalente) o l’Olympus 17 mm f/2,8 (34 mm equivalente)  la G1 diventa una moderna Leica.

E’ ovvio che dobbiamo scattare a 1600 o addirittura 3200 ISO. Ma come, mi direte, nella recensione hai detto che sopra gli 800 ISO si presenta il rumore. Come la mettiamo?

 

Chi ha paura del rumore?

 

Fondamentalmente i frequentatori dei forum di fotografia. In realtà il rumore è un problema fortemente sopravvalutato e temuto. Avete una fotocamera che oltre certi ISO è rumorosa? Che importa, fotografate ugualmente a quegli ISO rumorosi. Il rumore digitale si può ripulire abbastanza facilmente con gli strumenti software oggi esistenti.

Importante è scattare in raw. Il fatto di avere file a 12/14 bit e non avere quegli artefatti che lo sviluppo nella fotocamera impone ai JPG, è un grosso vantaggio. Molte fotocamere effettuano una riduzione del rumore prima di convertire in jpg, ma lo fanno con una mano pesante, spianando molti dettagli fini e applicando pure uno sharpening troppo elevato. Con il raw potete applicare la riduzione del rumore come si dice in cucina, q.b., quanto basta.

Ricordate che Lightroom e Camera Raw vi permettono di recuperare un diaframma con un giudizioso utilizzo dello slider Luminance per la riduzione del rumore di luminanza. Il recupero di un diaframma significa poter scattare a 1600 ISO ed avere il rumore che avreste a 800 ISO. Non è poco ma se non basta ci sono degli altri strumenti più sofisticati, come Noise Ninja o Imagenomics Noiseware, il mio preferito, che riducono ancora di più il rumore preservando i dettagli fini dell’immagine. Tutte cose nettamente superiori a quanto possa fare una fotocamera con il software in essa integrato.

Infine, se anche non riuscite a togliere tutto il rumore per avere quella pulizia a cui il digitale ci ha abituati, ricordate che se l’immagine è interessante, forte, d’impatto, il rumore diventa un fattore secondario e trascurabile.

 

Siate discreti

La raccomandazione maggiore che posso farvi è quella di essere discreti. In molte parti del mondo, Italia compresa, fotografare una persona in pubblico è legale, non c’è bisogno di liberatoria a meno di non voler usare commercialmente quella foto o di esporla pubblicamente (mostre, sito web…). La cosa migliore per evitare problemi è quella di non avere volti riconoscibili.

E se mentre fotografate qualcuno vi apostrofa malamente, magari parlando di “legge sulla privacy”, che riempie la bocca a molti ma abbiamo letto in pochi, non rispondete, non fate polemiche. Riponete la fotocamera e soprassedete. Sicuramente, pochi metri più in la, avrete più fortuna. E sorridete. Sempre.


©2009 Aristide Torrelli